Ne è passato di tempo dal quel lontano 1973, quando venne fatta la prima telefonata tramite un telefono cellulare. I primi telefonini pesavano oltre un chilo, si portavano dietro attraverso una valigetta necessaria per ricaricarli e avevano una autonomia di soli 55 minuti di conversazione.
I cellulari che possiamo definire “moderni” a prezzi accessibili, sono comparsi in Italia solo nella seconda metà degli anni 90, cominciando quella capillare diffusione che vede il boom di vendite nel 2000.
Da allora, il feeling degli Italiani con questo dispositivo si è talmente accentuato, tanto che dal 2009 i minuti di conversazione effettuati tramite dispositivi mobili hanno superato quelli realizzati con la rete fissa.
All’inizio il cellulare serviva solo per chiamare o inviare sms; poi, sono cominciare ad apparire funzionalità aggiuntive: la sveglia, l’ascolto della radio e la possibilità di scattare foto (solo per indicarne alcune).
Oggi i moderni smartphone, offrono numerose altre funzionalità, possibili anche grazie al capillare sviluppo della rete internet. Questa evoluzione, sta cambiano anche il modo di offrire servizi e di fare Marketing da parte delle Aziende e anche le banche si sono dovute adeguare a questi cambiamenti, riprogettando le proprie strategie o sviluppandone di nuove nell’offrire i servizi on line.
Mobile banking: non si tratta solo di fare le stesse operazioni bancarie in una maniera un po’ diversa da quella tradizionale. L’utilizzo delle tecnologie cambia anche l’approccio del risparmiatore, i suoi comportamenti e persino le sue decisioni finanziarie. I risparmiatori che usano il mobile banking sentono di avere più controllo del proprio denaro, intensificano il rapporto con la banca, vanno meno in rosso e pagano in tempo le bollette. Inoltre i social media stanno cominciando a svolgere un ruolo importante nella maniera di decidere come investire i soldi. Recenti indagini di mercato su un campione di 11mila utenti bancari in 12 diversi Paesi, ci informano di come un italiano su quattro ricorre al mobile banking, e si stima che nel giro dei prossimi sei mesi una considerevole fetta dei “non utilizzatori” potrebbe convertirsi e passare ai servizi bancari su smartphone e tablet. Una vera e propria valanga di nuovi utenti, che potrebbero essere potenzialmente 700-800mila soltanto in Italia. Per una volta, l’Italia non è il fanalino di coda in Europa nel passaggio alle nuove tecnologie, anche se ci sono però dei fattori che ostacolano una diffusione ulteriore del mobile banking nel nostro paese. È vero, gli italiani sono adottatori entusiasti di smartphone e cellulari, ma la penetrazione del mercato non è ancora completa. E così il 40% degli italiani dichiara di non ricorrere ai servizi bancari mobili semplicemente perchè non ha un tablet o un altro dispositivo mobile di nuova generazione. Senza parlare poi del buon numero di scettici e diffidenti: il 20%, infatti, teme per la sicurezza di dati e transazioni. Analizzando alcuni numeri, si evidenzia come il 76% degli utilizzatori accede almeno una volta alla settimana e in Italia, circa altri 4,5 milioni di persone fruiscono di servizi di Mobile Banking sottoforma di messaggi SMS. Le funzionalità più usate sono state quelle informative come richieste sul saldo e movimenti del conto corrente e i servizi di geolocalizzazione per trovare Bancomat e filiali vicini alla propria posizione.
SI riscontra comunque anche un aumento dell’utilizzo per operazioni dispositive come ricariche telefoniche e bonifici.
Il livello di soddisfazione medio risulta molto alto grazie soprattutto all’accessibilità in tempo reale, alla velocità e all’autonomia nella gestione del proprio conto. Passando all’offerta, circa il 90% delle banche in Italia ormai offre servizi di Mobile Banking (un bel passo avanti rispetto al 71% del 2011), e l’80% aggiunge almeno un servizio di Trading. All’estero in più si trasferisce denaro peer-to-peer dal conto corrente a contatti sul telefono, si pagano fatture, e si invia denaro tramite SMS o Facebook.
E sul fronte dei rischi?
Come linea generale tutti i rischi per l’eBanking che colpiscono il computer di casa sussistono anche per il Mobile Banking. Per questo motivo è importante aggiornare periodicamente anche il proprio smartphone e, se possibile, proteggerlo con un programma antivirus e un firewall. Oltre a questo, anche quando si naviga in Internet con lo smartphone è opportuno farlo con una sana dose di diffidenza. Però esistono anche alcuni pericoli specifici per il Mobile Banking. Ad esempio, già solo per gli smartphone con sistema Android si contano 150.000 app infette. Il software dannoso opera solitamente in background ed è difficile da riconoscere. Un importante provvedimento di sicurezza in questo senso è quello di vietare l’installazione di software proveniente da fonti sconosciute nelle impostazioni di Android (si tratta dell’impostazione predefinita).
Per prevenire che persone non autorizzate possano accedere ai dati e alle applicazioni del dispositivo mobile, è opportuno attivare il blocco con codice dell’apparecchio. Però bisogna anche prestare attenzione a non far vedere a nessuno i propri dati di accesso e all’uso della procedura mTAN per il Mobile Banking, dato che le transazioni vengono effettuate sullo stesso dispositivo su cui si ricevono anche i codici per le transazioni (viene infatti meno il vantaggio in termini di sicurezza legato all’uso di due canali di comunicazione indipendenti l’uno dall’altro).
Infine un rapido cenno a una delle truffe più ricorrenti che ha come bersaglio il remote banking è rappresentata dal phishing, ovvero il tentativo di ottenere dati sensibili attraverso cui accedere ad un conto corrente on line.
Agendo con circospezione si può però evitare ogni rischio. In generale, è indispensabile avere sempre sotto controllo la propria situazione creditizia per assicurarsi che non vengano compiute illegalmente operazioni a proprio nome.
Se si accede invece tramite internet, proteggete il vostro computer o smartphone da hacker e truffatori adoperando antivirus, antispaywar e una memoria esterna per conservare documenti sensibili e riservati. Scrivete direttamente l’indirizzo nella barra di navigazione e non accedete mai attraverso i link presenti in e-mail, anche apparentemente provenienti dalla vostra banca. Per maggiore tranquillità, è possibile verificare, in modo immediato, l’attendibilità del sito a cui avete avuto accesso, cliccando sull’icona del lucchetto presente nel browser di navigazione. Utilizzate inoltre carte prepagate con importi limitati per fare acquisti online. Strumenti di certa rilevanza, forniti dalle banche per la sicurezza sia nel caso dell’accesso telefonico che tramite internet, sono piccoli generatori di codici di accesso, one time, utilizzabili solo una volta. Alcune banche rilasciano anche applicazioni da installare per generare password dispositive direttamente dal vostro cellulare. In generale, è possibile controllare le spese sull’estratto conto e utilizzare il servizio di avviso tramite sms per sapere quando viene utilizzata la carta di credito o il bancomat per un prelevamento. Alcuni istituti di credito offrono delle transazioni internet blindate, ma sono ancora sprovvisti di una simile protezione per le transazioni mobile. Inoltre, percepiscono il tema della sicurezza come un obbligo di legge e un costo da trasferire sul consumatore finale, piuttosto che come un fattore in grado di generare nuove opportunità di business!

 

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